TERRITORIO EUROPA E CESV SOSTENGONO LE ASSOCIAZIONI DI MIGRANTI
Nel Lazio sono più di 240. Grazie al progetto Ipocad ora avranno sostegno e formazione
Roma è la seconda provincia italiana, dopo Milano, per il numero di associazioni di migranti: nel 2014 erano 232 quelle censite da IDOS e Ministero del Lavoro. L’associazionismo dei migranti rappresenta una realtà in forte espansione negli ultimi anni, e potrebbe costituire un fattore in grado di favorire i processi di integrazione e di partecipazione.
Per questo è nato il progetto IPOCAD, finanziato dal programma UE FAMI e dal Ministero del Lavoro.
IL PROGETTO. Il progetto ha un’architettura complessa: ne è titolare la Regione Lazio, che si avvale dell’assistenza tecnica di ASAP e si articola in 4 azioni, che sono di fatto progetti a se stanti.
Territorio Europa e CESV sono coinvolti nell’Azione 4, che riguarda appunto la promozione delle associazioni di migranti. Dal punto di vista operativo, l’Azione 4 è gestita da 6 reti del Terzo settore che operano ciascuno in un ambito territoriale distinto. CESV è capofila della rete che opera sul territorio di Roma 1 e che comprende anche: Assomoldave, CEMEA del Mezzogiorno, Associazione Tuscolana Solidarietà, Coop Folias. Il territorio di Roma 1 comprende Municipi VII, VIII, IX, X, XI, XII di Roma; Distretti sociosanitari RM G ed RM H.
Il Laboratorio TEU di Frosinone è invece partner invece della rete territoriale che ha come capofila ACLI.
IL PROBLEMA. Queste associazioni di migranti possono rappresentare una risorsa preziosa nel promuovere il dialogo con la comunità di accoglienza, grazie alle loro molteplici iniziative interculturali, sociali, sportive.
Accanto a questo dinamismo, bisogna sottolineare che si tratta di associazioni che soffrono di una forte fragilità strutturale e che necessitano di sostegno per poter dispiegare a pieno le loro potenzialità. Nella grande maggioranza dei casi si tratta associazioni di recente costituzione e di piccole dimensioni. La scarsa conoscenza del contesto legislativo e istituzionale costituisce uno svantaggio che condiziona negativamente le loro capacità di sviluppo. Molto sentito è poi il problema degli spazi dove svolgere le attività. Un altro limite riguarda le insufficienti competenze tecniche su questioni cruciali come fundraising, progettazione, comunicazione e gestione organizzativa. A tutto ciò si somma a volte una difficoltà a entrare nelle reti territoriali, il che determina una situazione di isolamento.
GLI OBIETTIVI. Obiettivo principale del progetto è quello di rafforzare il dialogo interculturale e la positiva interazione tra cittadini dei territori coinvolti e le comunità straniere, attraverso interventi che vedano come protagonisti principali le associazioni di migranti.
I DESTINATARI. Ne sono destinatari i volontari e gli attivisti delle associazioni di immigrati, che verranno affiancati e sostenuti in un percorso di empowerment. Destinatari finali saranno però i cittadini dell’area metropolitana, che verranno coinvolti nelle iniziative organizzate con la partecipazione delle associazioni di migranti e che beneficeranno in definitiva di un migliorato clima di dialogo e convivenza interculturale.
LE ATTIVITÀ. Il progetto prevede quattro tipi di azioni:
1) Analisi. Si tratta di una ricerca che servirà da una parte a mappare le associazioni di migranti e dall’altra a rilevare quali sono i bisogni di queste associazioni. Questa attività è già iniziata a partire dall’indirizzario di Cesv, che comprende 350 associazioni di migranti.
2) Formazione. In seguito verrà organizzato un percorso formativo diretto a un gruppo di associazioni di migrati. Il programma è da decidere in base ai risultati della ricerca, ma gli argomenti comprenderanno i nodi principali per lo sviluppo delle associazioni: come si gestisce una associazione, come si fa comunicazione, come si fa raccolta fondi, eccetera
3) Consulenze. Verranno svolte consulenze personalizzate e tarate sulle esigenze della singola associazione.
4) Organizzazione eventi. Come “sbocco” del percorso di crescita fatto con le associazioni di migranti, si darà loro l’opportunità di mettersi insieme per progettare e gestire eventi pubblici finanziati dal progetto. Si pensa almeno a 3 eventi da tenersi rispettivamente a Roma città, nella Roma H e nella Roma G.
Scritto da: Redazione