POR FSE 2014-2020 Asse II. Inclusione sociale e lotta alla povertà
Nome del bando
BANDO SULL’INCLUSIONE SOCIALE: Progetti di presa in carico, orientamento e accompagnamento a percorsi di inclusione sociale attiva.
Scadenza
Questo bando ha una scadenza triplice:
- Anno 2017 Dalle ore 9.00 del 15/12/2016 alle ore 17.00 del 15/02/2017
- Anno 2018 Dalle ore 9.00 del 19/02/2018 alle ore 17.00 del 09/3/2018
- Anno 2019 Dalle ore 9.00 del 18/02/2019 alle ore 17.00 del 11/3/2019
Finanziatore
Regione Lazio. Assessorato Politiche Sociali, Sport e Sicurezza Direzione Regionale Salute e Politiche sociali
Chi può partecipare
Terzo settore (ODV, APS, cooperative sociali, fondazioni, patronati, eccetera)
Azioni finanziabili
L’avviso intende promuovere la realizzazione di progetti finalizzati ad implementare servizi di presa in carico di persone in particolari condizioni di vulnerabilità e fragilità sociale – donne vittime di violenza, giovani in condizioni di disagio sociale, economico o con disabilità riconosciuta, persone con limitazioni personali della libertà – per orientarli e accompagnarli in percorsi di rafforzamento personale e sostegno sociale e all’occupabilità futura. I progetti dovranno essere caratterizzati da una componente di innovatività che si esprima in molteplici dimensioni, dal modello operativo, alla compartecipazione, all’integrazione delle risorse, agli spazi, alla governance.
Sintesi delle azioni:
Presa in carico, orientamento e accompagnamento nel percorso di “inclusione sociale attiva” articolata nelle seguenti azioni:
- Presa in carico
- Orientamento
- Progetto individualizzato che preveda, a seconda delle caratteristiche della persona, le seguenti azioni:
- Azioni di empowerment
- Accompagnamento
- Sostegno psicologico
- Sostegno e counselling familiare
- Sostegno e counselling in materia di diritto civile, penale, fiscale e del lavoro
- Laboratori inclusivi
- Monitoraggio e valutazione.
In particolare, l’avviso individua le seguenti categorie di destinatari:
- Donne vittime di violenza prese in carico dalla rete antiviolenza e avviate verso percorsi di autonomia;
- Giovani tra i 18 e i 29 anni in condizioni di disagio economico e sociale definito dai seguenti elementi: inoccupazione persistente, famiglie multiproblematiche, condizioni a rischio per uso stupefacenti e micro-criminalità;
- Giovani adulti tra i 18 e i 35 anni con disabilità (art.3 comma 1 della legge 104/92) e/o disagio psichico medio-grave diagnosticato dalle strutture sanitarie pubbliche;
- Persone tra i 16 e i 24 anni di età sottoposte ad almeno un provvedimento definitivo di condanna emesso dall’Autorità giudiziaria con limitazione o restrizione della libertà individuale, in regime di media sicurezza senza aggravanti di pericolosità sociale a 6/9 mesi dal fine pena;
- Persone tra i 25 e i 54 anni di età, sottoposte ad almeno un provvedimento definitivo di condanna emesso dall’Autorità giudiziaria di limitazione o restrizione della libertà individuale, in regime di media sicurezza, senza aggravanti di pericolosità sociale a 6/9 mesi dal fine pena.
Tutti i soggetti destinatari devono essere residenti nella Regione Lazio. Con riferimento ai detenuti, i requisiti sono la domiciliazione presso una casa circondariale della Regione Lazio e la residenza a fine pena nel territorio regionale.
Se i destinatari sono cittadini non comunitari, occorre che siano in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
I progetti di inclusione dovranno essere caratterizzati da una componente di innovatività che si esprima in molteplici dimensioni, dal modello operativo, alla compartecipazione, all’integrazione delle risorse, agli spazi, alla governance e dovranno essere obbligatoriamente articolati nelle seguenti fasi, per una durata complessiva per singolo destinatario di 600 ore:
- Presa in carico. Questa fase si attuerà con modalità diverse a seconda delle tipologie dei destinatari e potrà prevedere sia attività di individuazione diretta sul territorio, sia prese in carico in collaborazione con le reti e i servizi competenti di riferimento rispetto ai target scelti. Per quanto riguarda specificatamente il target dei detenuti, i destinatari saranno individuati dall’Amministrazione Penitenziaria, in base a specifici accordi da stipulare tra la stessa e la Regione Lazio.
- Orientamento. Attraverso attività di assessment e counseling si dovrà conseguire una valutazione iniziale delle risorse, delle competenze, delle attitudini, dei desiderata della persona così come anche delle difficoltà di ordine sociale economico che tengano conto anche del contesto familiare e sociale e di eventuali problematiche sanitarie. Questa fase è finalizzata alla definizione del progetto individualizzato. L’attività può prevede attività di gruppo e di tipo individuale.
- Progetto individualizzato. Questa fase prevede la definizione, in accordo con il destinatario, del percorso individualizzato che dovrà essere svolto durante il progetto, con l’obiettivo di rafforzamento delle capacità personali e di ri-attivazione nel tessuto sociale.
I percorsi individualizzati dovranno essere pianificati prevedendo, a seconda delle caratteristiche della persona, le seguenti azioni:
- Azioni di empowerment: obiettivo dell’azione è quello offrire occasioni di crescita personale, professione e di integrazione della persona nelle comunità locali. Nel progetto, il proponente dovrà descrivere le attività che intende promuovere, quali risorse e reti locali intende attivare (volontariato, azioni di cittadinanza attiva, rafforzamento di competenze relazionali e tecniche, ecc.), le metodologie e le durate previste.
- Accompagnamento: la realizzazione dei percorsi individualizzati dovrà essere accompagnata da una attività di tutoraggio e scouting sulle opportunità formative e lavorative disponibili, offerte sia dalle Amministrazioni pubbliche che dal sistema delle imprese anche no profit, al fine di orientare il progetto individualizzato a successivi inserimenti lavorativi;
- Sostegno psicologico: potranno essere previsti anche specifici interventi di assistenza psicologica individuale o di gruppo finalizzati a rafforzare l’autostima e la capacità di relazione dei destinatari. Nella progettazione dell’intervento, il proponente dovrà indicare modalità di svolgimento, metodologie, contenuti formativi previsti e durate orarie.
- Sostegno e counselling familiare: potranno essere previste misure di sostegno nei confronti delle famiglie dei destinatari, allo scopo di promuovere una partecipazione attiva di tutto il nucleo familiare nei percorsi di inclusione, condividendo scelte e obiettivi, anche in ottica di potenziamento complessivo dell’intervento realizzato sul singolo destinatario coinvolto nel progetto.
- Sostegno e counselling in materia di diritto civile, penale, fiscale e del lavoro, da realizzarsi anche attraverso la rete dei servizi territoriali (obbligatorio per i detenuti)
- Laboratori inclusivi: da svolgersi in gruppo, dovranno essere previste attività laboratoriali, visite di studio, attività su competenze chiave volte al rafforzamento delle espressività personale in un’ottica di inclusione sociale;
- Monitoraggio e valutazione: la realizzazione dei percorsi individualizzati dovrà essere accompagnata da una attività continuativa di monitoraggio, volta alla verifica di eventuali problematicità del progetto, verificando anche le necessità di modifica dello stesso e il potenziamento delle reti a supporto del progetto. In questa fase dovranno essere predisposte le relazioni individuali di attestazione delle attività svolte delle competenze acquisite e una relazione finale relativa all’intero progetto.
I progetti hanno una durata massima di 12 mesi e, per ogni singolo destinatario, il percorso individuale e le relative azioni che lo articolano non potranno avere durata superiore ai 10 mesi.
La valutazione dei progetti sarà articolata in due distinte fasi:
a) verifica di ammissibilità formale, a cura dell’Ufficio responsabile del procedimento, volta ad accertare la sussistenza dei presupposti per l’accesso alla fase di valutazione tecnica.
b) valutazione tecnica, effettuata da una Commissione nominata dal Direttore della Direzione Regionale Salute e Politiche sociali sulla base dei criteri di valutazione approvati dal Comitato di Sorveglianza del programma Operativo FSE Regione Lazio 2014-2020.
Stanziamento totale del bando
24 milioni di euro per il triennio 2017-2019 (9,6 milioni per le annualità 2017-2018 e 4,8 per il 2019)
Di cui:
- Linea 1 – Donne vittime di violenza prese in carico dalla rete antiviolenza e avviate verso percorsi di autonomia: € 2 milioni
- Linea 2 – Giovani tra i 18 e i 29 anni in condizioni di disagio economico e sociale definito dai seguenti elementi: inoccupazione persistente, famiglie multiproblematiche, condizioni a rischio per uso stupefacenti e micro criminalità: 8 milioni
- Linea 3 – Giovani adulti tra i 18 e i 35 anni con disabilità (art.3 comma 1 della Legge 104/92) e/o disagio psichico medio-grave diagnosticato dalle strutture sanitarie pubbliche: 10 milioni
- Linea 4 – Persone tra i 16 e i 24 anni di età sottoposte ad almeno un provvedimento definitivo di condanna emesso dall’Autorità giudiziaria con limitazione o restrizione della libertà individuale, in regime di media sicurezza senza aggravanti di pericolosità sociale a 6/9 mesi dal fine pena: 2 milioni
- Linea 5 – Persone tra i 25 e i 54 anni di età sottoposte ad almeno un provvedimento definitivo di condanna emesso dall’Autorità giudiziaria di limitazione o restrizione della libertà individuale, in regime di media sicurezza senza aggravanti di pericolosità sociale a 6/9 mesi dal fine pena: 2 milioni
Contributo massimo per progetto
Massimo 250.000 euro a progetto
Condizioni di partecipazione
I soggetti devono essere in possesso dei seguenti requisiti: 1. documentata esperienza almeno triennale con riferimento ad attività di presa in carico; 2. sede legale e operativa nella regione Lazio, oppure sede legale fuori dalla regione Lazio, ma almeno una sede operativa ubicata nel territorio regionale.
La proposta può essere presentata anche in ATS, costituita o costituenda, fermo restando il possesso dei requisiti sopra indicati in capo al soggetto capofila.
Ciascun proponente (sia in forma singola che associata) può presentare massimo due proposte progettuali, relative alla stessa linea o a linee di intervento differenti.
I progetti devono essere presentati esclusivamente attraverso la procedura telematica accessibile dal sito http://www.regione.lazio.it/sigem.
La procedura telematica è disponibile in un’area riservata del sito, accessibile previa registrazione del soggetto proponente e successivo rilascio delle credenziali di accesso (nome utente e password).
Per approfondire (bando e modulistica) il bando sull’inclusione sociale e la lotta alla poveretà: sito della Regione Lazio