Il laboratorio di coprogettazione di Roma 3 (Municipi X°, XI°, XII° e Fiumicino) ha iniziato a lavorare il 29 ottobre scorso, grazie alla partecipazione di ABIO (un’organizzazione di volontariato che opera in vari ospedali di Roma e di Viterbo), Movi (un’organizzazione di tutela dell’ambiente, riciclo ed economia circolare, che opera tra i municipi XII, XIII e XIV.), AEDUCA (che opera nel quartiere Magliana e si occupa di ambiente e protezione animali, in particolare di educazione ambientale nelle scuole, riqualificazione degli spazi verdi) e Centro Sociale Vincenziano (si occupa si assistenza sociale, in particolare senza fissa dimora. Opera in zona Prati).
Il ragionamento si è sviluppato su 3 livelli:
- ambiti di intervento prioritari dell’area che il gruppo rappresenta;
- definizione di un’area/territorio di interesse (quartiere, città, spicchio di città);
- significato e senso del partenariato che collega territorio e ambiti di intervento;
Il cambio di passo rispetto ai comuni laboratori di progettazione, che si basano sulla risposta a un bando, è “cosa vogliamo fare del e per il territorio?”. Il laboratorio ragionerà continuativamente su come attingere alle risorse per migliorare la qualità del territorio (sociale, ambientale, delle relazioni…).
Obiettivo del laboratorio di coprogettazione, infatti, non è fare un progetto su un tema in particolare, ma mettersi in relazione con tutti i soggetti che si preoccupano e si occupano di quel territorio, per realizzare nel tempo tante azioni, tanti microprogetti che puntano solo ad un obiettivo condiviso da tutti e ne costruiscono la sostenibilità e lo sviluppo. Insomma, ciò che si sta costruendo è un partenariato sociale, non un partenariato di progetto; un partenariato di territorio, di reti di associazioni che vogliono occuparsi costantemente di un territorio rispetto a degli ambiti attraverso dei progetti.
Il gruppo ha anche cominciato a individuare possibili azioni:
- il ripristino dei locali abbandonati;
- il recupero dell’artigianato;
- il reinserimento lavorativo degli ultraquarantenni;
- i laboratori di idee e cultura del riciclo per i giovani;
- la riqualificazione di persone svantaggiate.
Resta l’impegno di coinvolgere maggiormente nel laboratorio le istituzioni e di condividere le risorse, per metterle a disposizione degli obiettivi comuni.
Scritto da: Redazione