PROGETTO DJAMBO: IL PRIMO SUCCESSO DI TEU A FROSINONE
A molti il nome Djambo dirà poco o nulla, ma non alle associazioni del Laboratorio TEU di Frosinone, che in piena estate si sono riunite presso la Casa del Volontariato, nel clima cordiale che ormai si è creato, ed hanno elaborato questo progetto per partecipare al bando Fami su integrazione e migrazione.
Probabilmente nessuno credeva che il progetto avrebbe superato la selezione iniziale, ma il metodo di lavoro esposto, e soprattutto l’ampia rete di associazioni promotrici ed aderenti, hanno convinto gli esaminatori della realizzabilità del programma previsto dal progetto.
Il progetto Djambo, è infatti volto alla promozione ed al rafforzamento di una sana interazione tra cittadini autoctoni e comunità straniere. Inoltre, come viene precisato nel progetto, il sostegno ed il consolidamento delle associazioni di migranti esistenti sul territorio avrà come effetto non solo la facilitazione dei processi di integrazione, ma anche la diffusione tra i cittadini italiani di una maggiore consapevolezza sul valore aggiunto che i migranti rappresentano per lo sviluppo delle nostre comunità.
Il Progetto Djambo per una piena inclusione
I percorsi di empowerment previsti puntano allo sviluppo di una piena assunzione di responsabilità da parte dei migranti verso il territorio, e li vedono come attori principali dei processi d’inclusione sociale per una comunità solidale.
Più che soddisfatta la rete di associazioni del Laboratorio TEU di Frosinone, che hanno avuto modo in questa occasione di verificare la credibilità di una proposta analitica e strategica, che punta allo sviluppo di un territorio a partire dal ricostruire relazioni comunitarie inclusive, senza cedere a tentazioni economicistiche.
Il Laboratorio Teu di Frosinone ha veramente bruciato le tappe, in meno di un anno si è costituito, ha elaborato il primo progetto e se lo è visto approvato. Ora non resta che mettersi alla prova operando sul campo, sapendo che il metodo di lavoro, rodato e messo a punto finora fa ben sperare che anche questo traguardo sarà affrontato dalle associazioni con competenza e soprattutto, con lo spirito complice ed affabile che ha contraddistinto le riunioni finora.