TUTTI A SCUOLA: ASSOCIAZIONI, SCUOLA E COMUNITÀ PER IL BENESSERE EDUCATIVO
Nato all'interno di Teu, il progetto Tutti a scuola mette in rete 62 enti nel contrasto alla povertà educativa. Ecco con quali obiettivi
Tutti a Scuola è un progetto che ha l’obiettivo di contrastare la povertà educativa, maturato all’interno dei Laboratori di Territorio Europa (che da tre anni lavorano per la costruzione di partenariati stabili per lo sviluppo locale) e finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini.
Il progetto vuole incidere sul circolo vizioso della riproduzione della povertà educativa, attraverso un’alleanza tra tutti i soggetti della comunità educante. Per questo sono coinvolti molti soggetti diversi: scuole, istituzioni locali, Terzo settore, genitori, e gli adolescenti stessi. Più specificamente gli obiettivi sono:
- la riduzione della dispersione e dell’abbandono scolastico;
- l’educazione alle relazioni e all’affettività nell’età scolare e, in parallelo, il potenziamento delle competenze e capacità genitoriali;
- il potenziamento della comunità educante, attraverso l’integrazione e ampliamento delle reti tra gli attori dei sistemi educativi.
Tutti a scuola sviluppa una rete di 62 enti – associazioni, istituti scolastici, enti pubblici – che hanno come capofila il CSV Lazio. Più specificamente, i partner provengono: per il 63% dal Terzo settore; per il 24% dalle scuole; per il 6% da Enti locali; e per il restante 7% da altri enti accademici, sanitari e della giustizia minorile.
I TERRITORI. Il progetto Tutti a Scuola si sviluppa su quattro territori: Roma città, Castelli romani e litorale, Latina e provincia e Sud Pontino. Territori che hanno in comune alcuni elementi: povertà educativa, disagio sociale, forte presenza di migranti.
IL PROBLEMA. La povertà educativa è spesso causa di povertà economica e disuguaglianza, i fattori, che, a loro volta, riproducono ed aggravano la povertà educativa. Per quanto pressante, questo problema non ha ancora un riconoscimento ufficiale e sistematico nei documenti di programmazione istituzionale, primi tra tutti i Piani sociali di zona. Ma la scuola da sola non può trovare soluzione al problema, che va affrontato insieme da tutti i membri della società educante.
LA STRATEGIA E LE AZIONI. Verranno messe in campo una serie di attività (laboratori, iniziative, incontri), che si integrano fra loro in una strategia circolare, che prevede che le proposte e le opportunità rivolte agli adolescenti siano sempre accompagnate dal coinvolgimento e dalla riflessione dell’intera Comunità educante.
Per questo verranno attivati gli Spazi Aperti, locali scolastici o di altra natura, da trasformare in luoghi degli adolescenti e del loro protagonismo, reale e in relazione con l’esterno. Gli Spazi Aperti non saranno solo sede delle attività, ma elemento stabile di diffusione culturale e costruzione di relazioni per l’intera comunità educante, spazi di mediazione tra la scuola e il territorio, finalizzati a trasformare le relazioni personali in relazioni sociali.
Le attività del progetto seguono gli obiettivi e la linea strategica:
Attività dirette agli adolescenti: offerta culturale, formativa e sociale all’interno degli spazi aperti; informazione sulle opportunità presenti nel contesto e occasioni formative anche dirette allo sviluppo di capacità di autogestione di spazi e di percorsi di sviluppo. Si tratta di stimolare la capacità degli adolescenti di avere aspirazioni, di impegnarli e supportarli nei loro percorsi di acquisizione di competenze cognitive e non cognitive, nei bisogni di socializzazione e nell’accrescimento di strumenti per vivere la propria adolescenza pienamente e accedere all’età adulta con un bagaglio adeguato.
Attività finalizzate al sostegno alla genitorialità: sostenere gli adolescenti e i genitori nella costruzione di una relazione di fiducia, per costruire la cornice necessaria a qualsiasi ipotesi di un cambiamento di atteggiamento. Oltre ad attività di aiuto e supporto, saranno proposti incontri a tema e attività di animazione dirette ai genitori, opportunità di incontro individualizzate e occasioni di scambio per la costruzione di un’esperienza positiva della genitorialità.
Attività di costruzione della comunità educante: accanto all’organizzazione di attività civiche di animazione, conoscitive e di socializzazione, il progetto prevede una cura specifica della comunicazione con i contesti circostanti ai luoghi degli interventi. Si vuole coinvolgere il contesto, far partecipare, responsabilizzare e rendere consapevoli gli adulti del modo in cui agiscono il proprio ruolo educativo, agendo all’interno dei processi di costruzione sociale dei significati.
Attività di partecipazione istituzionale: laboratori di quartiere che siano occasioni di incontro tra cittadinanza, gruppi e rappresentanti delle istituzioni locali, per rendere il contrasto alla povertà educativa un impegno stabile dell’intera comunità educante.
Attività di formazione per gli adulti protagonisti della comunità educante: incontri, scambi, occasioni formative dedicati a operatori, volontari, insegnanti ed educatori e aperte alla partecipazione pubblica. Attraverso queste iniziative il progetto vuole favorire lo sviluppo di un dibattito pubblico informato e aggiornato sui temi e sulle metodologie, per alimentare gli scambi e le relazioni sociali quotidiane di informazioni e stimoli alla riflessione ed abbattere i muri tra quella che viene concepita come “cultura” e ciò che ne rimane fuori.
La comunicazione: come ogni progetto anche “Tutti a scuola” avrà i suoi strumenti di comunicazione, che saranno protagonisti di ogni fase delle azioni e che consentiranno di rinforzare la strategia e le azioni progettuali, contribuiranno a aumentare il radicamento degli attori territoriali in partnership e infine di allargare l’uditorio e diffondere ben oltre i territori impegnati i temi e i contenuti di un dibattito, che in questo momento è cruciale per la tenuta della coesione sociale e per la qualità della vita dei contesti sociali.
I DESTINATARI. Il progetto prevede che siano coinvolti 8.900 adolescenti a rischio di dispersione o di abbandono scolastico o già esclusi dal sistema di istruzione e 600 nuclei famigliari socialmente svantaggiati. Ma destinatari del progetto sono tutti gli adolescenti del territorio e le loro famiglie, oltre a scuole, istituzioni locali, Terzo settore. Insomma, tutti gli attori di quella Comunità educante la cui strutturazione rappresenta un meta obiettivo del progetto.
Scritto da: Territorio Europa